Descrizione
La Chiesetta, che si trova a circa due chilometri da Salice in località “Li Mozzi”, si raggiunge dalla strada provinciale 107 per Avetrana. Dedicata alla “Madonna del Latte”, ma comunemente conosciuta come “La Cona”, fu costruita alla fine del XVI secolo. Dopo la sua costruzione, avvenuta per volontà del ricco proprietario terriero Mauro Leone, divenne una tappa dei viandanti che, per devozione, nella chiesetta si fermavano per recitare preghiere rivolte alla Madonna.
Nell’opuscoletto dal titolo “La Cona” pubblicato nel 2005 da Luigi Simmini (1922-2022), si legge: “Presto fu anche meta di pellegrinaggi penitenziali, nel verificarsi di avversità atmosferiche, in particolare della siccità, tali da compromettere la raccolta dei prodotti della terra, unico sostentamento della nostra popolazione, incombendo l’ombra paurosa della carestia. In tali frangenti, quivi perveniva tutta la nostra popolazione, insieme ai coltivatori e massai dell’intero comprensorio limitrofo, recando processionalmente (…) la statua del Patrono S. Francesco, attorniato dai fedeli oranti e penitenti. Generalmente il Signore concedeva benevolmente la grazia; infatti, l’acqua provvidenziale si otteneva subito, quasi sempre durante il rientro del pellegrinaggio in Chiesa Madre, ove si poteva ben celebrare il rito di ringraziamento. Va notato che la Chiesetta fu sempre ben tenuta sin da epoche remote. Risulta infatti che un primo restauro fu eseguito, sempre a cura della famiglia Leone, nel 1870. Così si evince anche dalla data sovrastante l’immagine della Madonna, riportata alla luce durante le operazioni del recente restauro, ove sono emersi anche altri segni di restauri e ritocchi operati nel tempo, pur senza indicazioni delle epoche”.
Don Arcangelo Martina, nel suo volume “Zinzuli. Brandelli di cultura e religiosità popolare” (1997), ricorda che vi era anche un’altra tradizione legata alla Chiesetta, ovvero quella “della visita delle madri che, avendo avuti dei figli e non potendoli allattare naturalmente, chiedevano alla Madonna dei favori per poter allattare e stare in bene in salute”.
Luigi Simmini riferisce anche che il destino della Chiesetta cambiò dopo il 1945, quando iniziò il suo graduale e completo abbandono. L’indifferenza e l’incuria durò fino agli anni 1989-1991, triennio caratterizzato da una particolare e lunga siccità. Siccità che determinò il ritorno all’antico rito della processione alla Cona con la statua di San Francesco. Fu così che “il nostro popolo – sottolinea Simmini – pensò bene di ricorrere alla pratica penitenziale di un tempo, tornando ad affidarsi fiducioso alla benignità della Divina Provvidenza”.
Fu in quella circostanza che nella cittadinanza si riaccese l’interesse per la Chiesetta “Madonna del Latte”. Fu costituito, dunque, un Comitato di volontari che si adoperò per il restauro della Chiesetta e la riqualificazione completa dello spazio antistante (con la costruzione di aiuole e la messa a dimora di piantine e alberelli). La realizzazione del progetto, redatto dall’architetto Vincenzo Capoccello, fu possibile grazie alla donazione dell’area, da parte del nuovo proprietario Ambrogio Caretto, alla Parrocchia Santa Maria Assunta. I restauri interni della chiesa furono curati dagli artisti Rino Fantastico e Antonio Miglietta, compreso gli affreschi riguardanti la Madonna del Latte (con Gesù Bambino) sull’altare e le due immagini laterali dei santi Biagio ed Eligio. I lavori furono ultimati nel 1995 e, il 3 luglio dello stesso anno, la Chiesetta fu benedetta da monsignor Angelo Catarozzolo, vicario generale dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni. Erano presenti, don Mario Melendugno, parroco della Chiesa Mare, don Carmine Canoci, parroco della Chiesa “San Giuseppe”, padre Guido Epifani, superiore del Convento dei Frati minori “Madonna della Visitazione” e numerosissimi cittadini. Da allora, il 3 luglio di ogni anno, nell’ambito della Fiera “Madonna della Visitazione” organizzata dal Comitato feste patronali di Salice, nella Chiesetta viene celebrata una messa di ringraziamento.
Nel 2002, “La Cona” fu destinataria di molta attenzione da parte di televisioni e testate giornalistiche locali e nazionali. Nascosta all’interno della Chiesetta “Madonna del Latte”, infatti, i finanzieri, probabilmente a seguito di una “soffiata”, ritrovarono una lettera di Giacomo Leopardi indirizzata all’amico Antonio Ranieri, trafugata da una originaria raccolta epistolare acquisita nel 1981 dalla Biblioteca Nazionale di Napoli. Quest’ultima, dopo il ritrovamento, confermò “l’identificazione e l’attribuzione” della lettera rinvenuta nella Chiesetta di Salice.
(Scheda a cura di Andrea Faggiano)